Cultura digitale: come aiuta, dal gap generazionale al lavoro ibrido
6 Ottobre 2021 in People Experience
“Siamo in uno snodo cruciale nell’evoluzione tecnologica. Il cambiamento diventerà esponenziale, inevitabile e irreversibile”. L’affermazione del futurista Gerd Leonhard nel suo libro “Tecnologia vs Umanità” fa ben capire quanto la tecnologia sia parte integrante delle nostre vite: nessuno può più farne a meno, nella vita privata come nel lavoro.
Proprio per questo la cultura digitale, intesa come cultura dell’innovazione tecnologica e della digital transformation, come l’ha definita già nel 2016 McKinsey nello studio “The How of Transformation”, diventa un tassello imprescindibile per qualsiasi azienda. Avere una cultura digitale è sinonimo di libertà di pensiero, di proattività, di propensione a utilizzare strumenti digitali che favoriscono la produttività e il “buon lavoro”, da soli o in team.
Cultura digitale, oltre il gap generazionale
Spesso accade che aziende e persone viaggino su due binari paralleli: mentre le prime chiedono di “essere al passo con i tempi” e con la digital transformation, non tutti i lavoratori sono in grado di seguire i cambiamenti richiesti perché non hanno le competenze o sono restii di fronte agli strumenti digitali. La diversa propensione verso l’innovazione tecnologica che differenzia la Generazione X e quelle antecedenti, rispetto ai Millennials o alla Generazione Y, è un dato di fatto e spesso rappresenta un piccolo scoglio sul mondo del lavoro.
A mancare, in molti casi, non sono competenze avanzate, ma quelle di base. Alcuni esempi? Utilizzare correttamente la posta elettronica aziendale, gli strumenti che agevolano il lavoro in team o i più comuni programmi per scrivere, fare calcoli e costruire una presentazione, come il pacchetto Office. Basta voltarsi indietro di qualche mese per ricordare quanto sia stato difficile per alcuni lavoratori, all’inizio della pandemia, lavorare in smart working, lontano dall’ufficio e dai colleghi. Ma il lavoro agile è una realtà del presente e (sempre più lo sarà in futuro).
La cultura digitale in azienda, quindi, rappresenta le fondamenta su cui costruire il lavoro di domani, dentro e fuori dall’ufficio.
Cultura digitale, al servizio dello smart working (e non solo)
Progredire vuol dire letteralmente “evolversi raggiungendo un livello più alto, migliorare”. Ed è questo quello di cui hanno bisogno le aziende per andare avanti e proiettarsi in avanti: di persone volenterose di imparare e di essere parte integrante di una trasformazione digitale, di un team agile, fatto di persone in grado di utilizzare tutti i tool necessari, di far parte di un gruppo di lavoro anche a distanza e di affrontare con serenità le sfide dei prossimi anni.
La cultura digitale, però, va oltre lo smart working. È un percorso a 360 gradi che coinvolge più ambiti e genera valore sia dal punto di vista umano sia lavorativo. Secondo il modello del Digital DNA, infatti, la digital transformation porta allo sviluppo di competenze più ampie, che si possono classificare in quattro gruppi: tech skills, digital soft skills, job related skills e innovation skills.
- Le tech skills sono necessarie a supportare l’organizzazione attraverso processi ICT (le tecnologie dell’informazione e della comunicazione), che facilitano la comunicazione digitale.
- Le soft skills comprendono le competenze relazionali e comportamentali che permettono al singolo individuo di utilizzare in maniera efficiente gli strumenti digitali. Tra tutte sono le più importanti nel percorso di digital transformation, tanto che IDC, la prima società mondiale di ricerche di mercato, consulenza ed eventi in ambito IT e innovazione digitale, le ha definite “gli eroi silenziosi della trasformazione digitale”.
- Le job related skills consentono alle persone di portare avanti il proprio lavoro in modo moderno e attento all’innovazione, grazie alla capacità di acquisire informazioni su clienti, di individuare e gestire dati, lavorare in luoghi diversi da quelli convenzionali, la conoscenza di tool specifici.
- Le innovation skills sono quelle competenze cognitive, comportamentali e funzionali che permettono alle persone di essere aperte all’innovazione nel proprio lavoro attraverso un atteggiamento intraprendente.
L’adozione della cultura digitale è il punto di partenza per un nuovo modo di fare e di pensare “digital-first”: un bagaglio di conoscenze che aiuta a cogliere al meglio le opportunità nel lavoro e, più in generale, nella vita; una piccola “cassetta degli attrezzi” che consente a tutti di lavorare in maniera agile e sicura, a qualunque età e ovunque si trovino.